mercoledì 5 settembre 2012

I contorsionismi di Marchionne.









Una volta il problema degli stabilimenti italiani Fiat era la produttività. Sì, perché noi siamo un popolo pigro, siamo “quelli del sud” fondamentalmente siamo P.I.I.G.S.. Lavoriamo poco, prendiamo pause inutili, facciamo feste in orario di lavoro col risultato di migliaia di automobili non prodotte.
E tutti a dire: dovete produrre di più, aumentare la produttività, che altrimenti tocca chiudere degli stabilimenti e trasferirci all'estero. Il problema principale quindi pareva essere quello di produrre più automobili, aumentare quindi la capacità produttiva. A quel tempo Marchionne spingeva per modificare i contratti di lavoro interni diminuendo pause e comprimendo i diritti dei lavoratori, il diritto di sciopero e altre quisquilie. Una politica da più parti vista come “apripista” per una riforma generalizzata dei contratti nazionali. Poi attaccava a più riprese la Fiom, il maggior sindacato dei metalmeccanici, fino a promuovere un lunghissimo braccio di ferro legale tra l'azienda torinese e il sindacato. Infine cancellava Fiat da confindustria, uno schiaffo in faccia al mondo imprenditoriale che per decenni aveva condizionato.

Oggi la situazione pare essersi capovolta, il problema non è più la bassa produttività ma, anzi, la troppa produttività. Esticazzi!

Cioè ora si dice che in Italia e più in generale nel mondo, il problema è che il mercato non assorbe tutta la capacità produttiva, quindi non rimane che chiudere stabilimenti e sfoltire il personale con qualche migliaia di licenziamenti. Logico no? Recentemente l'AD ha perciò dichiarato:“In Italia c'è uno stabilimento di troppo”, senza dire che in Europa sono già previste cinque chiusure di stabilimenti di Iveco.
Del resto gli ultimi dati di mercato sono disastrosi e anche lui sembra essere impreparato a questo scenario: “”Mercato mai così in basso”, in agosto il settore auto ha infatti registrato una perdita di 20%. BAM!

E con chi se la prende il Marchionne nazionale? Con il suo più grande concorrente: Volkswagen! Sì perché l'azienda tedesca fa concorrenza sleale, applica sconti fino al 30% per abbattere i competitors e aggiudicarsi le quote di mercato altrui, “un bagno di sangue!”
Forse viene a galla un po' di verità: cioè che le politiche nazionali tedesche in entrata nell'Euro hanno massacrato la concorrenza a tutti i livelli. La riforma Hartz del 2002, fatta, caso strano, dall'ex capo delle risorse umane di Volkswagen parrebbe infatti responsabile della compressione salariare e della precarizzazione che hanno creato le condizioni di un anomalo export e perciò di un surplus enorme dell'economia tedesca. Maledetta Volkswagen!

Insomma: no ai sindacati (specie quelli che rivendicano diritti), aumentare la produttività, chiudere stabilimenti per troppa produzione, fanculo ai concorrenti sleali, comprate più auto (teste di cazzo!) e abbasso i tedeschi.

Certo è che l'effetto simpatia del nostro Marchionne dilaga, trova consensi su tutti i fronti tanto che oggi comprare una Fiat è quasi una sfida al buonsenso.
Tuttavia per essere manager super pagati mica si deve essere simpatici!

Vignetta imperdibile di Makkox!

Black Bart



ULTIMA ORA:
Marchionne: "Temo che la luce in fondo al tunnel sia quella di un treno".
Che simpatico umorista!



Stile: satira sociale (?)
Rif notizia principale: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 15898.html

1 commento:

  1. Non finisce di Stupire il Marchionne nazionale!
    Dopo tutti questi mesi a costruirsi un'immagine positiva mi litiga con Renzi!
    «Renzi? E' il sindaco di una piccola, povera città».
    Un putiferio!
    Tutta la rete fiorentina si mobilita e se la prende con la duna e con multipla... povere loro.
    Si prevede un'impennata nelle vendite di Fiat in Toscana, l'effetto simpatia dell'AD fiat mette un'altro mattoncino!

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