mercoledì 17 ottobre 2012

Appunti di scrittura creativa di Yukie: 4 - Il titolo


corso di scrittura

 

Appunti di scrittura creativa di Yukie: 4 - Il titolo

ANEDDOTO
Un autore quasi sconosciuto propone un libro che, dopo diversi giri, finisce sul tavolo di Antonio Franchini, editor degli Omnibus. Il libro piace ma è particolare, difficile da collocare. All’editor viene in mente un titolo a effetto e decide di puntare su quello, lo propone all’autore, che accetta. E il libro ha un successo straordinario.
L’autore è Paolo Giordano, il libro “La solitudine dei numeri primi
I numeri primi sono indivisibili, se non per se stessi o per uno. Questa caratteristica li rende diversi e la loro diversità si traduce in solitudine. Il titolo contiene quindi la tragedia del sentirsi diversi, sulla quale si fonda il romanzo. Ovviamente il romanzo è di qualità per aver conseguito tanto successo ma, a detta di Franchini, senza quel titolo forte difficilmente Giordano sarebbe esploso.

Quanto conta l’editore nella scelta del titolo?
Come si è visto dall’aneddoto, il titolo è un elemento importante, capace di contribuire in modo determinante al successo di un libro. L’editore ha sempre voce in capitolo su questo aspetto, perché conosce il mercato meglio dell’autore. Dal canto suo quest’ultimo conosce meglio il romanzo e può suggerire un titolo attinente all’argomento del libro. La sinergia tra autore ed editore è quindi la formula vincente per arrivare a una soluzione originale, che soddisfi entrambi e soprattutto il pubblico.
Quando inviate a un editore il vostro manoscritto potete usare la formula: Il titolo da me proposto è Oppure, se ne avete più di uno: I titoli da me proposti sono e di seguito l’elenco dei titoli a cui avete pensato. In questo modo farete capire all’editore che avete iniziativa, ma che siete anche disponibili a negoziare su questo aspetto.

Quali sono i segreti di un titolo efficace?
Immaginiamo una persona che entra in libreria, si muove tra i vari espositori, legge i titoli sui dorsi dei libri e ogni tanto ne estrae uno per leggere l’incipit o la quarta di copertina. Che cosa l’ha convinto a prendere in mano proprio quel libro? Il titolo, nella maggior parte dei casi. Soprattutto se l’autore è esordiente e quindi poco o nulla conosciuto.
I meccanismi di scelta sono poco razionalizzabili, più vicini alla suggestione che al ragionamento. Vediamo allora se e come è possibile creare questa suggestione.

Calvino diceva che i titoli migliori sono quelli brevi, fatti di una sola parola, che si possono ricordare subito. Poi, però, ammetteva che il suo titolo più brutto era "Palomar", e il più bello "Se una notte d'inverno un viaggiatore..."

E questo già fa capire che per dare un titolo a un’opera non ci sono formule magiche né matematiche. Sintetizzando però possiamo elencare alcune caratteristiche presenti nei titoli “di successo”.

- Il titolo è evocativo (“La solitudine dei numeri primi”, “Figli di un dio minore”)
- Specifica il genere del romanzo (“Assassinio sull’Orient Express”, “Portello Pulp”)
- Richiama elementi forti del romanzo (“Shining” “Il codice Da Vinci” )
- Ha un significato preciso rispetto alla trama (“Camera con vista”, “La bambina che amava Tom Gordon”)
- Prende il nome del protagonista. In questo caso però deve trattarsi di un personaggio forte, di quelli indimenticabili (“Dracula”, “Anna Karenina”)

È ovvio che nessuno può insegnare a titolare un’opera, però conoscendo gli elementi che suscitano di solito interesse nel lettore si può lavorare su quelli.
Vi propongo un esercizio/ gioco. Io invento una trama, voi trovate il titolo a questo libro.

TRAMA
L’equipaggio della “Pescepirata” approda a un’isola misteriosa, che a prima vista sembra disabitata. Secondo una vecchia mappa rinvenuta dai capitani pare che in quest’isola si celi un favoloso tesoro. I pirati sbarcano per cercarlo e si sistemano costruendosi capanne di legno e paglia. La situazione è divertente, persino romantica, e i pirati si lasciano andare a una serata di festa sulla spiaggia a base di rum e canzoni.
La mattina seguente però i due capitani sono scomparsi e al loro posto viene trovato un biglietto con delle indicazioni. Se vogliono ritrovarli vivi devono scrivere tutti insieme il primo capitolo di un libro e alla sera posarlo sotto a un albero, in un punto preciso dell’isola. La mattina seguente troveranno il primo indizio per cercare i capitani. Per avere il secondo indizio dovranno scrivere il secondo capitolo, e così via: ogni giorno un indizio e un capitolo da scrivere.
A libro finito, con l’ultimo indizio, la ciurma ritrova i capitani e scopre che sono stati proprio loro a simulare il rapimento, per costringere l’equipaggio a scrivere. Il tesoro non esiste, o meglio il tesoro è proprio il libro che hanno scritto a più mani, che pubblicato da un importante editore, diventerà un best seller.


TITOLO?
A voi inventare un titolo per questo pastrocch :shock: questo capolavoro letterario.


Lezione nr 1
Lezione nr 2
Lezione nr 3

www.pescepirata.it


3 commenti:

  1. Bellissimo post Yukie e apprezzatissimo :).

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  2. Calvino diceva che i titoli migliori sono quelli brevi...Allora propongo "il Puzzle" oppure "Patchwork". Si potrebbe pensare anche a un titolo stile Newton Compton tipo: Il segreto del libro dell'isola misteriosa.

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  3. Ciao Giuly bellissima la tua rubrica, l'ho già inserita nel mio blog.I tuoi post mi serviranno sicuramente ;-). Ciao da Patty o forse meglio dire Patricia Red :-)

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