lunedì 27 maggio 2013

Bollettino di navigazione, 27 maggio, terzo anno in mare



Ok ragaSSi, siamo approdati sulla riviera romagnola, però non è un buon motivo per fare i lavativi! Non cercate tedesche da insidiare (o tedeschi da cui farvi insidiare), tanto con 'sto tempo c'è solo da tenere il giacchino sulle spalle e agitare la spada su un foglio bianco.

Capisco che siamo tutti stanchi per la fine del nostro contest, ma adesso c'è da leggere e votare il racconto preferito, quindi trovate la forSa di alSare il deretano dalla sabbia e andare a leggere. Anche perchè adesso c'è da preparasi per il raduno di Mantova! Andate a vedere in Festival e preparatevi per il viaggio (ho sentore di come i capitani intendano portarte la nave fino a San Giorgio di Mantova, ma non voglio parlare per scaramanSia).

Il poco movimento ha stimolato solo un nuovo imbarco in Giuramento, andate a salutarlo cantando "Ciao ciao mare".

Chiacchiere non ne sono mancate in Taverna, e in GaSSetta dei concorsi con un concorso da dobloni e pubblicaSione.

Se vi va di leggere il nostro SpaSio autori non è mai fermo, e passate anche in News & Rum che è cosa buona e giusta.

Insomma, riposatevi che mi sa che la prossima settimana c'è da sgobbare. Intanto guardate male per me il capitano Anne che gira con tutto quelle bottiglie nonostante sostenga che una cantina non ce l'ha e gridate con me: Alla via così!

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giovedì 23 maggio 2013

23 Maggio

Ho appena sfornato il secondo vassoio di brioche salate per la festa di domani, a scuola.
Ognuno porta qualcosa, perché la scuola è piccola e abbiamo bisogno che sopravviva.
Sarà un grande giorno! I bambini presenteranno la LORO scuola e poi Linda e la sua classe prenderanno i tre calci in culo dalle maestre, che li spediranno direttamente in prima elementare, dopo ovviamente aver passato i propri contrassegni ai nuovi entrati dell'anno prossimo.

Mi viene in mente che oggi è il 23. Compie gli anni la mia cuginetta.
E c'è pure un altra cosa che mi viene in mente.
Una cosa lontana nel tempo e nello spazio, ma non nel mio cuore.
Non nella mia mente.
Un tempo: 21 anni fa.
Un luogo: Capaci.

Ero in salotto, quel giorno, in quel momento. Mi stavo preparando lo zaino coi libri, per la scuola il giorno dopo.
La tv era accesa ed era partita un'edizione straordinaria: "STRAGE A CAPACI".
Nemmeno sapevo dov'era, Capaci.
Però Falcone sapevo chi era.
Ero ragazzina, ma lo sapevo.
E sapevo cosa contro combatteva.
Mi ricordo che non mi staccai più dalla tele, per sapere cosa stesse succedendo.
Ero a casa da sola, quel pomeriggio.
I miei erano al lavoro.
E io andavo dal tg al televideo.
Ricordo che il giudice era morto dopo un'ora dall'attentato.
La moglie invece ha resistito fino a sera.
Ricordo mio papà, quando è tornato dal lavoro.
"Papà. E ades?"
"No ghe n'è solche lu!"

no ghe n'è solche lù...
te avea rason, papà.
Altri continuano a combattere in prima linea.
Altri continuano a ricordare.
E io insegnerò ai miei figli chi era Giovanni Salvatore Augusto Falcone.



Barbara78e
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lunedì 20 maggio 2013

Bollettino di navigazione, 20 maggio, terzo anno in mare



La nave procede tranquilla nelle acque familiari, quasi sornione del Mediterraneo, ma a bordo l'agitazione aumenta: oggi Lunedì 20 scade il contest Diverso sarò io! Forza, lucida gli ultimi puntini sulle I! Liscia quelle S che splendano a dovere! Issa le T, affila le A, appuntisci le Z! Racconto pronto? Caricata la polvere nella mail? E allora Fuoco! E non dimenticarti di Twitter!
Ok, adesso ci possiamo calmare. Passiamo sulle coste della Sicilia e ci facciamo una granita col caffè? Sì sì, voi metteteci il rum, se riuscite a convincere i capitani a smollarne un po' dalla loro riserva.

Intanto, veleggiando verso il Mantova, due nuovi imbarchi in Giuramento: salutat'arm!

Solite chiacchiere in Taverna, e anche qualcosa di più: si parla di acquistare magliette col pescetto, e c'è da festeggiare la nostra Elisa e Steve. Andate, andate.
In pausa le altre attività, se volete in area contest o in Allenamento stanno per partire altre sfide o ce ne sono di vecchie sempre in attesa.

Comunque, in Spazio autori è sempre attivo il racconto del mese: anche questa settimana ben cinque nuovi racconti.

Bene bene, allora avete la vostra granita in mano? Come con 'sto vento e 'sta pioggia non vi va? Preferireste una buona bottiglia per scaldarvi? Proviamo a fare rotta verso la Sardegna, verso la cantina di capitano Anne? Sì? Beh, allora provate a convincerla voi... Io intanto grido: alla via così!
 



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lunedì 13 maggio 2013

Bollettino di navigazione, 13 maggio, terzo anno in mare



Passata Gibilterra. Incrociato scafisti: siamo a casa. La nave ora veleggia nelle familiari acque mediterranee, tra sacchetti di plastica e fiumi di mucillagine. Il capitano Anne ha cominciato a girare con barba finta e naso rosso da pagliaccio. La vedo agitata, continua a guardare l'orizzonte come se temesse l'arrivo di qualcosa. Una sera, zezza come non mai, aveva raccontato come avesse preso il mare per evitare non ho capito quale problema, forse con la giustizia. Mah. Tant'è che se la vedete sul ponte non chiamatela per nome. Sbarrerebbe gli occhi com eun pesce palla e comincerebbe a gridare come una gallinella di mare: "Anne? Chi è Anne? Io sono Belinda, Maria, Susanna, Letizia, non certo Anne!"
Oppure, fatelo apposta.

Questa settimana con tutti 'sti scafisti in giro in Giuramento tre nuovi imbarchi. Andate a salutarli come si conviene da queste parti: con il badile per lo schiaffo del soldato.

Come dicevo, stiamo per approdare in quel di Mantova (non sapevate che c'è un porto a Mantova? Io nemmeno, mah...) Per cui ultima settimana per il nostro "Diverso sarò io" in Area contest! Sbrigarsi!

Sentito il trambusto in Taverna? Visto il pesce rosa (ricaricate la pagina se non lo vedete)? Ma perchè è il compleanno del nostro capitano Black! Un uomo, un vecchio! Andate a fare auguri e scherzi pesanti, e leggetevi un po' di storie strane tra malcontento per questa nostra povera Italia e strane procedure legali contro forum come il nostro.

In Festival poi si parla di Torino, mentre in Allenamento Ria ci fa una proposta (non crediate, non indecente, è solo per sgranchirsi le meningi).

Agli sgoccioli anche in Spazio autori la votazione per il miglior racconto di aprile, mentre si aggiunge un altro racconto per maggio. Andate, votate, scrivete e commentate.

Beh, è tempo di bilanci (oltre che di morire). La nave è un po' sorniona di questi tempi. Sarà la primavera, o la falsa seconda. La terza, la quarta, e metti la quinta. Dietro o davanti? Dietro, gli attori fremono. Ecco che si apre il sipario e... tutti insieme: alla via così!

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lunedì 6 maggio 2013

Bollettino di navigazione, 6 maggio, terzo anno in mare



Questa settimana abbiamo raggiunto le coste dell'Africa, e ci accingiamo a seguirla verso nord per raggiungere Gibilterra e avventurarci nel Mediterraneo, in vista dello sbarco a Mantova. Almeno, da qui non dovremmo più perderci, a meno che il capitano non si fissi di nuovo con l'aver visto una sirena in bikini e voler a tutti i costi raggiungerla per verificare il suo talento di scrittrice. L'ultima volta, vi ricordate, ci siam trovati all'isola di Pasqua. Sentite, se lo vedete, tenetelo lontano dal rum.

Oè, con tutta 'sta navigazione, questa settimana poco movimento. Anne ha anche smesso di fare la simpatica nei commenti ai bollettini, sicchè...
Nessun nuovo imbarco da segnalare. Beh, se volete cantare canzonacce piratesche sguaiate, potete sempre farlo in Taverna, dove si parla dell'odio per i blog.

Ora che mi avete trapanato le orecchie per bene, perchè non provate a mettervi a scrivere?
Veloci! In Allenamento sta per scadere il descrivere le immagini 19. C'è scritto Lunedì, non è però tecnicamente scritto se compreso o no, per cui appellandovi a cavilli legali come manco Andreotti, avete tutto il giorno per scrivere la vostra descrizione o racconto.
C'è un po' meno fretta (ma sbrigatevi, razza di lumache di mare zoppe) per la votazione del racconto del mese di aprile in Spazio autori.
Anche il nostro contest "Diverso sarò io" sta per scadere, mancano poche manciate di giorni. C'è anche il concorso su twitter cui partecipare, almeno a quello... ce la potete fare a mettere centiventi caratteri uno in fila all'altro, no?

E sempre ci sono in Area contest i post to post che aspettano, in Allenamento tante belle sfide, corsi e ricorsi in Area didattica, progetti in corso o da lanciare in Scrittura collettiva, Editatemi, Scrittura assistita, News & Rum, e l'ASSOCIAZIONE CULTURALE PESCEPIRATA che vi aspetta a braccia aperte.
Insomma, pedalare, mozzi bolsi mangiapatate a sbafo! Ah, e a proposito di patate, se non fate nulla di cui sopra ci sarebbe sempre da...

Adesso che vi ho detto tutto, posso mettermi qui sul ponte a godermi la primavera, il vento a centocinquanta del tornado, massaggiato dalle soavi vibrazioni del terremoto, aspettando la prossima piaga d'Egitto.
E prima che sia troppo tardi, vi esorto a gridare con me: alla via così!
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giovedì 2 maggio 2013

Racconto del mese: MARZO




IN SANGUINE SALUS
di Giuseppe Novellino
 
Gli esami del sangue rappresentano, per me, una scocciatura.  Non sono di quelli che s’impressionano; non faccio parte degli ipocondriaci e tanto meno dei fobici che si tengono lontani dagli ospedali per paura di scoprire qualche malattia incurabile. Quando l’analisi mi viene prescritta, vivo solo una specie di disagio: non mi va di attraversare, a digiuno, mezza città e tornare a casa dopo alcune ore.
Ma l’ultima volta ho fatto un’esperienza davvero inquietante. E poiché nessuno mi vuole credere, ho deciso di liberarmi da quell’angoscia, mettendo sulla carta il resoconto di ciò che mi è capitato.
Non ricordo come fossi venuto a conoscenza dell’ambulatorio della Cooperativa “La Spiga”. Sotto la dicitura appariva il motto: “In sanguine salus”. La descrizione del servizio, poi, era dettagliata, prometteva efficienza e professionalità. Si trattava, insomma, di un’iniziativa privata volta ad alleggerire il lavoro dell’Azienda Sanitaria Locale… Ma soprattutto voleva venire incontro ai pazienti. E poi era a due passi da casa.
Mi diedero appuntamento per le otto.
- Fissiamo un orario preciso per ogni paziente – mi aveva detto una gradevole voce di donna, per telefono. – Non dovrà fare alcuna coda. Nel giro di quindici minuti avrà finito. Pensiamo noi a consegnare al laboratorio dell’ASL i campioni di sangue e urina. Naturalmente il servizio è a pagamento. Costa dieci euro.
Era un buon prezzo per evitare attese snervanti.
Quel mattino misi in tasca l’impegnativa e mi recai presso il suddetto ambulatorio.
L’ascensore mi scaricò davanti all’ingresso, al sesto piano. Mi colpì subito l’austero motto in latino appeso alla porta.
L’interno era sobrio, accogliente ma piuttosto freddo. I caloriferi appena tiepidi.
Nell’atrio c’era una specie di reception con sportello. Una donna magra (dalla voce sembrava l’addetta che mi aveva parlato per telefono) mi accolse con un sorriso.
- Buongiorno! È lei il signor Volcic?
- Sì.
- Mi fa vedere l’impegnativa?
Gliela misi davanti.
Scrisse qualcosa e poi mi fece accomodare nella saletta; un locale poco luminoso, arredato con otto sedie e un divanetto. Sulle pareti la frase riproponeva il messaggio: “In sanguine salus”. Era riprodotta su quattro targhette d’un grigio irregolare come quello di un cielo nuvoloso. In ognuna spiccavano, in caratteri gotici, le tre parole di colore rosso intenso.
- Venga, signor Volcic – mi invitò la donna, dopo pochi istanti.
Entrai nella stanza dei prelievi dove mi aspettavano due giovani in camice bianco. Mi colpì la loro magrezza, come quella della donna che mi aveva accolto.
Uno dei due mi si avvicinò. Era bianco con un volto affilato, come il suo indumento di lavoro. Con gentilezza mi disse:
- Si segga… e scopra, per cortesia, il braccio sinistro.
Fece la sua operazione con cura, direi quasi religiosa.
Poi soggiunse:
- Adesso preleviamo anche dal destro.
Mi sembrava insolito.Volli obiettare, ma le parole rimasero in gola.
L’altro operatore, infatti, mi stava già slacciando il polsino della camicia. Chinato su di me, introdusse l’ago. Prima di svenire vidi la nota scritta sopra il taschino del camice.
Poi mi ritrovai in sala d’aspetto, sdraiato sul divano.
- Si sente meglio? – mi chiese la donna.
Una grande stanchezza si era impossessata di me. Volevo chiedere spiegazioni ma mi mancavano le forze. Ero in preda a una strana apatia.
- Vuole che le chiami un taxi?
- No, grazie – feci, alzandomi con fatica. Non volevo il loro aiuto. Desideravo semplicemente andarmene da quell’ambulatorio. Lottando con un violento capogiro, mi apprestai a uscire.
La donna mi allungò un foglio con l’intestazione della Cooperativa “La Spiga” – Dopodomani, da mezzogiorno alle quattro, potrà ritirare il referto presso l’azienda sanitaria.
Presi il foglio, lo piegai e mi avviai barcollando verso l’atrio.
- Non si preoccupi - fece la donna alle mie spalle – non è insolito svenire durante il prelievo.
A me sembrava strano e mi chiesi quanto sangue mi avessero estratto.
Prima di uscire, voltai lo sguardo verso lo sportello, dove la donna si era nuovamente collocata. La vidi fare un cenno di saluto, strizzare l’occhio e alzare (come per un brindisi beffardo) un bicchiere pieno di un liquido rosso. E bevve.
Uscii.
Lascio a voi tirare le somme.
Vi basti sapere, oltre ai fatti, che quando andai a ritirare gli esami, ebbi una sorpresa sconvolgente. I campioni non erano mai pervenuti. Né gli operatori dell’azienda sanitaria avevano sentito parlare della Cooperativa “La Spiga”.
Allora mi recai di nuovo in quella casa. All’ingresso non c’era nessuna targhetta che indicasse l’ambulatorio… Salii con l’ascensore e quando fui sul pianerottolo del sesto piano, davanti alla stessa porta, vidi che vicino al campanello spiccava un nome: Prof. Ildebrando Sanguineti.
Suonai. Venne ad aprire una donna di servizio, rubiconda e tracagnotta, alle cui spalle c’era un atrio del tutto diverso da quello di due giorni prima. Seppi da lei che il professore, ordinario di latino e greco, presso il Liceo Classico “Cesare Cantù”, non era in casa.
Non chiesi altro e me ne andai.
Ci sarà qualcuno, tra coloro che leggeranno questo resoconto, disposto ad aiutarmi a capire cosa mi sia successo?



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