giovedì 13 febbraio 2014

Rika Favaro - E se poi mi innamoro, pazienza!

Inauguriamo oggi una nuova rubrica settimanale:

Il Giovedì Del Libro. 

Ogni settimana verrà pubblicata sul blog una recensione tratta dal nostro forum, a firma di chi l'ha scritta naturalmente. 
Speriamo di poter dare buoni consigli ed essere utili nella ricerca del "libro giusto". E dal momento che domani è San Valentino, direi di iniziare con una "dritta" per un regalo azzeccato.

Buona lettura.



Titolo: E se poi mi innamoro, pazienza
Autore: Erika Favaro
Editore: Piemme
Collana: Narrativa
Serie: Femminile
Rilegatura: rilegato con sovraccoperta
Formato: 13x21 cm
Pagine: 266
Data di pubblicazione: gennaio 2014
ISBN 978-88-566-3260-6
Prezzo consigliato: € 12,90




http://www.edizpiemme.it/libri/e-se-poi-mi-innamoro-pazienza

Carlotta vive a Venezia, ha quasi trent’anni, molti pregi: è ironica, creativa, affettuosa. E un unico grande difetto: è afflitta da pigrizia cronica. Lei non è che odi il lunedì, odia tutti i giorni della settimana, se sono lavorativi. Il suo sogno – nonché buon proposito per l’anno nuovo – è quello di smettere di lavorare. Certo avrebbe un sacco di tempo libero, ma lo impiegherebbe in modo costruttivo leggendo, iscrivendosi a un corso di pittura, organizzando cenette per gli amici e, perché no, facendo la fidanzata. Questa probabilmente sarebbe la sua maggiore occupazione. Anche perché, in un paese come l’Italia, affidarsi ai sussidi sarebbe quantomeno incauto e non essendo una figlia di papà avrebbe bisogno di qualcuno che si occupi di lei, non solo in senso metaforico. Così, quando, durante la notte di Capodanno, sotto il vischio, esprime il desiderio di trovare il suo principe azzurro (in alternativa a una vincita all’Enalotto) e aprendo gli occhi vede Felix – bello sguardo, bel sorriso, forse un po’ troppo sportivo, ma nessuno è perfetto – pensa di aver risolto tutti i suoi problemi.Forse però questa rigorosissima organizzazione dei sogni non tiene conto di un piccolo particolare: l’amore, quello vero, se ne infischia dei buoni propositi e fa sempre e inevitabilmente di testa propria.

..."Davvero Felix, quello lì per terra è il mio vecchio albero di Natale. Cosa vuoi che ci tenga dentro a un sacco nero in terrazzo, a gennaio?"
"Sai che sembra un uomo?"
"Lo so, è il motivo per cui non me lo porto giù ora. La gente penserebbe che abbia ucciso un amico. Però, se potessi lo farei".
"Hai un albero di Natale morto in terrazzo da più di un anno."
"Mi stai giudicando?"...

Prima di iniziare il mio commento, sono stata nel dubbio: riuscirò a essere obiettiva? Conosco l'autrice e la simpatia che nutro per lei potrebbe influenzarmi per un giudizio positivo.
Però...
Però ODIO visceralmente le storie d'amore. Mi viene l'orticaria a pensarci. E questo in qualche modo riequilibria la bilancia.
Quindi se qualcun'altro pensa che la recensione che seguirà non sarà onesta, sappia che si sbaglia.

Detto questo, veniamo al dunque. Carlotta è un personaggio un po' strambo: il suo proposito per il nuovo anno è di riuscire a farsi licenziare per poter fare la mantenuta. Ma non è semplice. E soprattutto, è sicura di voler essere accontentata?

Erika Favaro mi ha sorpresa. Mi ha coinvolta. E mi ha costretta a finire il libro all'una di notte. Non molti ci riescono.
La storia si svolge per lo più a Venezia, descritta senza farla diventare stucchevole, ma al contrario rendendola viva e vivibile, come fosse una città qualunque.
Lo stile colloquiale è un flusso di coscienza continuo. Scritto in prima persona, permette   di "essere" la protagonista, di vedere coi suoi occhi, di sentire i suoi gusti, di vivere le sue emozioni. Brillante l'idea di non fornire una descrizione accurata del suo aspetto fisico, permettendo a chiunque di immedesimarsi.
In alcuni momenti si viene travolti dalla "logorroica Carlotta", ma questo non fa che darle spessore e carattere. È interessante vedere come da ragazza pigra e frivola alla Holly Golightly, si evolva in un personaggio maturo, reagendo alle vicissitudini che l'autrice  le riserva. Vicende narrate con brio, in alcuni momenti clou affiora tutta l'umanità della scrittrice, donando un brivido genuino senza usare immagini forti o fastidiose.
Una menzione per il titolo e la copertina, davvero molto azzeccati.

Non restano che i complimenti, doverosi, per aver costruito un intreccio, amoroso e non,  capace di interessarmi, catturarmi e a farmi fare il tifo per questa pigra, pigrissima Carlotta.
Un grazie a Erika e a Piemme Edizioni per aver messo a disposizione un libro molto valido e dalla lettura gratificante.

p.s. i zucchini non si estirpano, poffarbacco! Semmai si colgono!


Lo consiglieresti? → sì

Piacerà a chi ama → le storie romantiche, ma con brio, tipo "Il diario di Bridget Jones".

Barbara78e per La Redazione di PescePirata

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