lunedì 31 marzo 2014

Bollettino di navigazione, 31 marzo, quarto anno in mare



Il capitano è in missione segreta. Prima di partire ha chiuso a chiave la cabina raccomandandosi di non andare a cercare la sua riserva privata di grog alle patate dolci della Bolivia. Io ovviamente ho passato il weekend a ravanare con la serratura. Non ci ho combinato niente. Intanto però al timone si sono avvicendati Barbara, il Gazza e Elisa. Il risultato è che adesso sulla nave sono saliti decine di pigmei dell'isola vulcanica cui siamo approdati. Saltellano qua e là felici dicendo: "Unga unga!" Se vedete qualcuno dei tre straordinari piloti, chiedetegli almeno dove siamo. E magari anche come diavolo c'è finita la nave sul bordo del cratere, sospesa tra il mare di lava e lo strapiombo.

Nonostante ciò, si è chiuso in Area contest l'invio dei racconti per il contest marzolino DonneMoltoKattive... Ora, appena torna il cap martedì, ci sarà da votare. Intanto leggete!
In Editatemi un racconto di nonnav da lucidare per benino (non come il ponte di coperta, che ci si gioca a vedere le mappe del tesoro con le macchie di sporco).
In Spazio autori altri quattro nuovi racconti. E da domani (o forse oggi) iniziano le votazioni per il racconto di marzo.
Ma soprattutto, riparte con nuova spinta e con nuovi curatori la La redazione di PescePiratA: andate a fare festa! Se vi va di leggere e recensire, è il luogo per voi.

Insomma abbiam comunque lavorato, qui non si fa festa solo perchè manca il capitano Black. E adesso, senza sbilanciare la nave che è in equilibrio precario sul costone di roccia, in alto i vostri spritz, suonate le trombette di carta e cantate: "Alla via così!"

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giovedì 27 marzo 2014

[Redazione Recensioni] Pantani era un dio - Marco Pastonesi




Titolo: Pantani era un Dio
Autore: Marco Pastonesi
Editore: 66thand2nd
Collana: Vite inattese
Data di pubblicazione: Febbraio 2014
ISBN: 9788896538753
Pagine: 256
Formato: brossura ed ebook

Link: http://www.66thand2nd.com/libri/104-pan ... un-dio.asp








Recensione di Giuliana Deastile: <o> <o> <o> <o> 
contenuto: <o> <o> <o> <o> 
voto generale: <o> <o> <o> <o> 




Noi pensiamo che i campioni dello sport siano fortissimi sempre. Lo sono nello sport, dove ascese e cadute sono all’ordine del giorno, ma nella vita possono essere fragilissimi. Si può attraversare un oceano e annegare in una pozzanghera, si possono scalare le montagne più aspre e inciampare in un gradino. Gianni Mura


Sono stata una spettatrice di ciclismo. Il ciclismo era una delle eredità della mia nonna, che ogni anno si guardava il Giro d'Italia, forse anche perché dove abitava lei il Giro ci passava, ad anni alterni (e forse anche perché era cresciuta in un paesino dove l'attrazione principale, almeno per me, era nel bar della Rosa: un poster della Cicli Bartali, la famosa immagine di Coppi e Bartali che si passano la borraccia, con l'autografo di Gino, passato di lì chissà per quale motivo).
E quindi il ciclismo me lo sono portata dietro per anni, con il tifo quasi calcistico per Chiappucci in opposizione a Bugno, con la voglia di buttar giù dalla bici Indurain, perché era troppo forte, porca miseria, e con Pantani.
Ecco,Pantani che arriva all'Alpe d'Huez e solleva le braccia con quell'aria affaticata è uno degli ultimi ricordi che ho del ciclismo. Di quelli belli.
Perché poi c'è stato il doping. E Pantani che era sceso dalla bici. E pure se ci è tornato, ancora per qualche tempo, non ho più voluto vederlo, il ciclismo. Mi era sembrata la fine di un'epoca. Come quando da bambini ci si sveglia all'improvviso e si scopre che i genitori sono esseri umani e non sono invincibili, o perfetti.
Con il ciclismo e con Pantani mi è successo questo.
Solo che sono passati 10 anni, dalla morte di Pantani. 10 anni e una fiction discutibile in televisione, dove si racconta l'uomo.

Ecco, dopo 10 anni ho pensato che forse potevo leggerlo, un libro che parla di Pantani, e non avere lo stesso senso di sogni infranti. 
Mi aspettavo un po' un'agiografia. Un pochino c'è stata, eh, l'agiografia. 
Pantani era un Dio non è un romanzo, è un'ovazione al ciclismo e ai suoi campioni più campioni, quelli leggendari che facevano grandi cose in montagna e soprattutto facevano pazzie fuori.
Ti parla del ciclismo che nessuno di noi ha mai visto perché era prima della televisione, ed è stato solo raccontato, e ti parla di quello che i nostri nonni e i nostri genitori si potrebbero ricordare perché c'erano.
Ed è bello, quando racconta quel ciclismo. È come leggere l'infanzia del ciclismo, quando anche la gente che guardava i campioni che correvano in fondo era ingenua e non si aspettava le grandi prodezze. Bastava che arrivavi, in fondo a una salita difficile. 
Poi comincia a cambiare il passo. Non sono mai stata in montagna in bicicletta, a dire il vero, quindi non so che rapporto usa, questo libro, quando comincia a parlare di doping. Ma a un certo punto il passo cambia.

Però una cosa te la dice, subito. Tutti, pure Coppi, usavano qualcosa per migliorare le prestazioni. E a tutti andava bene. Perché lo facevano tutti.
Poi a un certo punto no. Siamo negli anni '90. Verso la fine. Comincia la lotta al doping, e allora qualcuno comincia a non andare più così bene. Va bene fino a quando sta nelle regole tollerate dalla Federazione.
Se le supera allora salta. 
E a Pantani succede questa cosa, a Madonna di Campiglio.
In realtà in quel momento non è accusato di doping. Lo fermano per il suo bene. (il suo doping sarà ufficializzato nel 2013, grazie a nuove analisi che riescono a individuare l'eritropoietina nel sangue. 14 anni dopo Madonna di Campiglio)
E a dar retta ai racconti di quelli che gli stanno vicino, è questo che lo uccide, a Pantani. Che lo sprofonda nella cocaina. 

Fastidioso, questo libro. Non ti dice che qualcuno ha sbagliato. Oddio, qualcuno degli amici di Pantani sì, ma dagli amici te lo aspetti. Ti incazzeresti pure, se non dessero la colpa a qualcuno, gli amici. Sono leali, gli amici. Soprattutto con i morti. Fanno tenerezza.
Però non c'è una critica e nemmeno un'assoluzione.
È un libro che ti dice 'se volete credere alle favole del corridore che non prende nulla per ottenere grandi risultati, siete ingenui'. Perché certe prestazioni non le ottieni solo essendo il più bravo, e se vuoi ottenerle solo essendo il più bravo, è meglio che cambia qualcosa nel modo di trattare i tuoi campioni.

Altrimenti non avrai un solo Pantani. Ne avrai tanti quanti sono i tuoi campioni.
E io personalmente non lo so mica, se vale la pena avere tanti campioni nella polvere perché non basta la prestazione ordinaria. 

Lo consiglierei a chi ha voluto bene al ciclismo e poi ha smesso come si smettono i giochi d'infanzia
Piacerà: a quelli che provano compassione per chi è troppo fragile.

mercoledì 26 marzo 2014

Racconto del mese: febbraio



Oltre

di Alen Grana

 

C’è che a essere piccoli, nel nostro paesino di provincia, bisognava sapersi arrangiare con quello che si aveva.
No, non per le cose di tutti i giorni.
Eravamo sì accerchiati dalle colline ma non ci facevamo mancare nulla.
Giornalaio, fornaio, bottega... tutto, insomma.
Ma a misura d’adulto; neppure un gioco, e ci mancava davvero.
Non gli amici, per fortuna, i più cari: Giovanni, Felice e Libero.
E per divertirci insieme bastava la fantasia.

Chi da piccolo non ha mai giocato a nascondino?
Un classico che non passerà di moda nemmeno oggi, nell’era dei computer.
Giocare nella piazza del paese ci permetteva di usare i nascondigli più impensabili, più difficili e più pericolosi.
La casa di Vanni era già disabitata quando mio nonno era piccolo. Ormai nessuno aveva più memoria di chi fosse questo Vanni. Rimaneva solo un nome e la leggenda che si era creata attorno all’abitazione.
Per quelli più grandi di noi, entrare nella casa mezza sfasciata era considerata una prova d’iniziazione.
All’epoca non ci pensai nemmeno troppo: entrai passando quel portone appoggiato contro il muro e mi diressi al piano di sopra. Dentro era tutto grigio. Polvere e pezzi di mobili rotti. La scala in legno scricchiolava al mio passaggio.
Non pensai a nulla di ciò, il mio scopo era solamente quello di nascondermi e lì, di sicuro, nessuno mi avrebbe trovato.
Oltrepassai una stanza più luminosa delle altre: una lama di sole filtrava da una crepa del vetro sporco. Proprio quella luce, come un faro che attira le navi, mi rapì.
Arrivai davanti alla finestra, cosparsa di ragnatele.
Non toccai niente, per paura che da fuori Giovanni, impegnato nella conta, potesse scorgermi.
La finestra, senza scuri esterni, dava proprio sulla via della piazza. Mi spostai da un lato all’altro per vedere dove fosse il mio amico ma non lo vidi.
Fu un’altra la cosa che vidi.
Me stesso.

Mi si freddano le mani.
Ancora oggi, dopo tutti questi anni.
Quando ripenso a quella prima volta, un brivido mi scende lungo la schiena portandosi via tutto il sangue dalle dita.

Ero proprio io.
E quella che portavo a mano era la mia bicicletta rossa fiammante con alcuni nastri sul manubrio.
Mi passai le mani sugli occhi. Arrivai pure a pizzicarmi la guancia.
Eppure il me stesso lì in basso non scompariva.
Rimasi così, ipnotizzato da quella visione, senza la forza di aprire la finestra.
Pochi secondi e alla mia destra, anzi, alla destra del me stesso oltre al vetro, arrivò Dafne, una mia compagna di scuola.
Mi si avvicinò, bicicletta al fianco come me e, dopo esserci scambiati qualche parola, ci baciammo.
Le mie mani andarono subito alla bocca.
Lui, cioè io, aveva baciato Dafne. Quanto avevo aspettato quel momento, lei mi piaceva davvero.
Ma baciò lui, e poco mi importava che fossi in realtà io.
Mi ridestai da quel sogno ad occhi aperti non appena i due uscirono dalla mia visuale.

I giorni si susseguirono. Le settimane anche.
Quello che avevo visto mi tornava in mente di continuo.
Mi fermavo a guardare la grande casa di Vanni e la paura di oltrepassare quel portone mi frenava.

Un pomeriggio passavo lì davanti con la bicicletta al fianco ripensando ancora una volta a quell’immagine quando venni raggiunto proprio da Dafne.
Come un fulmine a ciel sereno.”
Quel fulmine fu il bacio che Dafne mi diede proprio lì, in quella via, sotto la finestra misteriosa.
E capii che era tutto vero: avevo visto il futuro.
Possibile?
Possibile davvero che in quella casa vi fosse una finestra che mostrava il futuro?

Chissà chi era davvero Vanni.
Me lo chiesi spesso mentre mi appostavo dietro a quel vetro.

Me lo chiesi quando vidi l’incendio che distrusse il negozio di Natalina, vicino alla Chiesa, un mese prima che succedesse davvero.
A nulla valsero le mie parole d’avvertimento.
A nulla se non a farmi passare per matto.

E, sì, continuai a chiedermelo anche dopo diversi anni, quando vidi Dafne passeggiare per il corso principale con una carrozzina rossa fiammante, come la mia vecchia bicicletta.
Sorrisi, solo pochi giorni prima, infatti, mi aveva confidato di essere incinta.
Non le dissi mai niente. Tenni tutto per me.
Era il mio segreto: la mia finestra segreta verso il futuro.

Eppure, proprio ora che gli anni si sono sommati gli uni agli altri e le mie ossa sono diventate fragili, mi accorgo che anticipare i tempi toglie tutto il divertimento.

Guardo la macchina del becchino procedere a passo d’uomo dalla Chiesa verso il cimitero.
Dietro, allineati in fila, passano Dafne, nostra figlia Melissa ormai cresciuta, i mie nipoti e Felice, l’unico amico ancora in vita.
Sorrido e appoggio per la prima volta una mano sul vetro.
Chissà perché non me l’ero mai immaginato così freddo.

 

lunedì 24 marzo 2014

Bollettino di navigazione, 24 marzo, quarto anno in mare


Questa settimana la rotta ci ha portato sulla via del capitano Jan Janszoon van Haarlem, il famoso Buhaniere Buhaiolo, di sconosciute origini toscane. Dopo aver combattuto con sprezzo della vita (nostra) l'intera guardia lasciata a protezione del tesoro (morta da cinquecento anni) i capitani Black Bart e Anne Bonny hanno messo le mani sul forziere. Ora essi sono in possesso dei semi della rarissima patata rossa urticante del Marocco.

A parte ciò, evidentemànt (così non è un avverbio in -mente) la primavera fa proprio male: nessun nuovo imbarco, nessuna chiacchiera.

Solo un nuovo racconto in Spazio autori, e due nuove recensioni in La redazione di PescePiratA.
Ma arrivano i racconti (da leggere e commentare) per il contest DonneMoltoKattive in Area contest. Scade il 27 marzo, sarò forse per questo che la ciurma ha la testa impegnata? O saranno le sirene? I lamantini? Il mistero di Тунгусский феномен?

Per cui, speriamo che la vita a bordo (non solo vegetale) riprenda con nuovi stimoli e ulteriori spunti. Intanto, lasciate che vi dica una cosa: "Compratevi dei guanti!" E, anche: "Alla via così!" 
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venerdì 21 marzo 2014

Racconto dell'anno


Dopo attenta votazione, proclamiamo la classifica dei racconti del mese, in ordine di preferenze:

Regali a Ferragosto
La strega
La canzone di Belfast
Pace impossibile
86
Decappuccino
Vessicchio in love
Marcia funebre
L'impiccato
In sanguine salus
Autostop
Luma...che???

Quindi questa è la classifica dei racconti dell'anno!

Potete rileggere (quasi) tutti i nostri magnifici 11 su blog (cliccando sul nome del racconto).
Buona lettura!

lunedì 17 marzo 2014

Bollettino di navigazione, 17 marzo, quarto anno in mare


Questa settimana la voglia di fiori e primavera ci sta spingendo verso le coste dell'Olanda, in cerca di tulipani. Se vedete il capitano accucciato dentro un rotolo di gomena che sbircia fuori furtivo, cercate di spiegargli che Roche Braziliano è morto cinquecento anni fa e non rischiamo di incontrarlo.
Intanto, l'attività ferve, e non solo per intagliare i fiori nelle patate (il difficile è farlo con la sciabola).

A parte le solite chiacchiere in Taverna, nuovi imbarchi spinti dal bel tempo, ben cinque. Andate in Giuramento e cantategli canzoncine sul rum, i tesori e le navi.
Poi, dopo aver proclamato il racconto dell'anno e quello del mese, sempre nuovi racconti in Spazio autori.
In Editatemi, a breve, il racconto del mese di Kriash da editare prima della pubblicazione sul blog.
In Area contest, poi, cominciano ad arrivare i primi racconti del contest DonneMoltoKattive (state scrivendo vero?)

Per cui, nel ricordarvi che il forum vive anche grazie all'ASSOCIAZIONE CULTURALE PESCEPIRATA, cui potete affiliarvi per sostenere le attività di PescePiratA, vi invito ad alzare le sciabole stando attenti agli occhi degli altri pirati (c'è chi ne ha già uno, non sarebbe carino, poi avrebbe la scusa per non pelare), e gridare alla primavera: Alla via così!
 
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lunedì 10 marzo 2014

Bollettino di navigazione, 10 marzo, quarto anno in mare!


Dopo le feste sotto forma di Pesce mob (a proposito, è arrivato il premio, c'è la testimonianza, non se l'è imboscato il capitano), la nave veleggia cominciando un quarto anno che siamo sicuri sarà pieno di novità e grandi traguardi.
Pare che si sia riusciti a decifrare la mappa del capitano Glennascaul, che nascose il suo tesoro di ispirazioni e stile narrativo nelle acque attorno a una delle Canarie. Poi, sembra che il capitano Black abbia stretto l'accordo lungamente atteso con le sirene delle profondità della Fossa di Atacama per farci conoscere il segreto del fascino delle loro voci (non si sa a quale prezzo però). Ma soprattutto, lavorando di reverse engineering, sono riuscito a ricostruire la forma della chiave del forziere dove il capitano Anne tiene la sua riserva di rum. Eccola qui!

Ma questa settimana abbiamo fatto anche altro:
Chiacchiere, domande e possibilità in Area kids, in taverna dei pirati e in L'ora del tè.
Un nuova recensione in libri sul comodino e un nuovo libro a disposizione de la redazione di pescepirata.
E poi, in Spazio autori sta per scadere la votazione del racconto dell'anno (ultimo giorno!) ed è in corso quella del racconto del mese.
Ma sopratutto, è partito il nuovo contest DonneMolto Kattive! Non vi va di scrivere di una donna? Siete una donna? Siete un uomo? Siete un tricheco? Ma i trichechi sono uomini e donne? E si distinguono dai denti? Oh, si distinguono...

Beh, comunque la nave procede spedita lungo la rotta tra la buona lettura e la sapiente scrittura, e a me non resta che alzare questa chiave e gridare… come dice capitano? Questa la prendete voi? Certo che era l'unica copia della chiave della vostra riserva… sigh. Beh, vabbè, ci avevo messo solo un anno, alla via cosi!
 
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giovedì 6 marzo 2014

Il Giovedì del Libro - I cattivi Pensieri di Giorgio Pirazzini-

Per il secondo Giovedì del Libro, oggi consigliamo un' opera edita da LasVegas Edizioni:


Titolo: I cattivi pensieri
Autore: Giorgio Pirazzini
Editore: Las Vegas Editore
Collana: I Jackpot
Pagine: 196
Data di pubblicazione: maggio 2013
ISBN 978-88-95744-26-1
Prezzo consigliato: € 3,00 - 12,00 (ebook o cartaceo)







http://www.lasvegasedizioni.com/catalogo/i-jackpot/i-cattivi-pensieri/


Un romanzo mosaico su quattro uomini che faticano ad adattarsi alla vita che si sono costruiti.

Un avvocato si sfoga vandalizzando macchine di notte, un medico rivela che non ha mai preso la laurea, un tecnico del suono scopre un tumore e il protagonista non riesce a vedere il futuro. Si incontrano e cercano una via d’uscita, da un matrimonio che si trascina, dal rimorso, dalla menzogna o dalla malattia, ma la vita li ricaccia con la testa giù nell’acqua.
L’unica via d’uscita è la scelta di un finale di lusso.



“... Certe notti mi sento così solo che vorrei un amico immaginario... ”



Chi di noi non ha sogni nel cassetto e scheletri nell’armadio?
Ebbene, in questo libro Giorgio Pirazzini dà corpo e anima proprio a quella parte di sogni, progetti, aspirazioni e pulsioni che spesso vengono messi a tacere per rispetto delle convenzioni sociali, della morale o delle aspettative delle persone che si amano.
La vita, così, si snoda tra compromessi e bugie che portano a una solitudine profonda, incolmabile.
E i quattro protagonisti di questo libro “al maschile”, in cui le donne compaiono quasi nella pura funzione di aguzzine inconsapevoli, si incontrano, si riconoscono e percorrono insieme quello che sembra essere il loro unico destino.

Una storia intrigante, narrata in massima parte in prima persona, che, quasi a sottolineare l’ineluttabilità del destino, inizia dalla fine, per procedere attraverso flashback che ci fanno viaggiare tra l’Italia e l’America centro-meridionale.

Una narrazione imperniata su dialoghi rapidi, essenziali e una costruzione fortemente cinematografica rendono questo libro godibile e a tratti molto divertente, nonostante la disperazione di fondo.

Mi sono avvicinata alla lettura di questo testo con molta curiosità, perché non conoscevo l’autore e perché distante dai miei generi preferiti (thriller e horror) ed è stata una piacevole sorpresa.

MAGGIOR PREGIO: costruzione “invertita” della storia: non leggi per sapere come va a finire, ma per capire come mai si sia giunti a un simile epilogo e in questo viaggio i personaggi riescono a catturarti e a farti entrare nel loro mondo, quasi a condividere le loro scelte estreme.

PEGGIOR DIFETTO: piccolo colpo di scena finale con “redenzione”, un arcobaleno che illumina un quadro che, a mio parere, avrebbe lasciato un segno più profondo nel cuore, se avesse avuto il colore plumbeo del cielo della Venezia in cui si chiude la storia.


Lo consiglieresti? si


Laurana per La Redazione di PescePirata
http://www.pescepirata.it/aspiranti_scrittori/viewtopic.php?f=140&t=3364

martedì 4 marzo 2014

Bollettino di navigazione, 4 Marzo, terzo anno in mare



MasMas ha la febbre. Kerika ha la febbre. Piove.
Che settimana sarà questa? Come si scrive un bollettino di navigazione?
Allora.... ci provo!
La votazione per il racconto dell'anno è stata prorogata, diciamo che aspettiamo ancora fino al 10 di Marzo e poi decretiamo il racconto dell'anno. Per votare potete andare qui.
In spazio autori fioccano i nuovi racconti di Marzo, ne ho già letto uno che mi è piaciuto tanto!
C'è anche da votare i racconti di Febbraio in cui ho letto cose degne di nota. Leggete e votate se non l'avete ancora fatto!
L'8 di Marzo (sabato) lanceremo il bando del nuovissimo contest. Un contest ispirato alla festa della donna ma più in generale alla donna, ai suoi diritti. Il tuttoo in chiave pescepirata, ironico e tagliente. Su Facebuc è stato creato l'evento, se mettete "parteciperò" riceverete la notifica dell'anteprima del lancio del bando.
Ultima cosa che mi viene in mente è... la raccolta dei racconti del concorso Diverso sarò io ed. 2013. E' stato dato il via alle stampe, quindi a breve avremo le copie. Qui cè la preview della serigrafia del cd che sarà allegato al libro.
Questo invece è youporn!

Bon, non mi resta che salutarvi alla maniera del buon MasMas, augurandogli di guarire presto: alla via così!