“ ‘A MINNA è diventato un forno molto noto. Sono state
soprattutto le donne a decretarne il successo.”
Siamo quasi alla fine del libro manca poco allo scioglimento del
nodo di Agata. Perché Agata è la protagonista ma anche una serie di donne che
dentro Agata escono come carte dal mazzo. Sono donne vere ma ormai mute. La
nonna Agata con la ricetta delle minne che ogni 5 Febbraio le prepara alla
santuzza per devozione, rimarrà per tutto il libro la donna portante oltre alla
protagonista Agatina sua nipote, ma anche figlia infelice di una madre
disattenta, anaffettiva. E poi ci sono le minne. Termine palerminato tondo che
rimbalza in bocca per indicare il seno. Segno di abbondanza, di maternità ma
anche crocevia di una famiglia che si scontra con il tumore. La scaramanzia
molto nota degli isolani, il malocchio, l’amore, le femmine e i masculi che
raccontano la storia di un’epoca, di un’Isola la Sicilia raccontata con
realismo, ironia, la giusta dose di cinismo e devozione.
“Agatina qui in Sicilia isola di cruzzuni i
desideri delle donne non contano niente, mentre quello che vogliono gli uomini
diventa destino.”
La storia viene scritta dai matrimoni, dai corredi, ammassati
nei pizzi a tombolo ancora da sfilare. Si infila nelle cantine e negli ulivi,
si incastra tra i rami e tra le sottane di donne la cui identità è legata al
loro potere di sedurre e di tenere in mano le sorti di una terra che è radice e
prepotenza. Ma il destino diventa uno sfilatino al sesamo o una dolce minna con la crema di ricotta, languida come
la donna dopo l’amore. Illude e pervade, ammalia e poi bastona.
C’è Palermo città a me cara, rivissuta nei suoi odori, nei suoi
profumi e voci della Vucciria. C’è la mia appartenenza a un terra che rimane
legata dentro come i nodi degli ulivi ormai centenari ai lati delle
strade di campagna. I racconti delle Zie che sono echi lontani e nenie profonde.
C’è il profumo delle mandorle, intenso, pungente, amaro e con quella dose
di cianuro da stroncare la parola quando è troppa.
Il segreto delle Minne di nonna Agata?
L’essere pari.
Agata attraverserà la malattia che ha colpito la sua famiglia e che
non risparmia neanche lei. Riscoprirà dentro di sé una forza che non aveva mai
saputo di avere. La resistenza agli eventi catastrofici. La resilenza.
E la vita passa attraversa la nascita di una nuova Agata.
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