martedì 29 marzo 2016

Compleanni letterari: Mary Gentle, Jo Nesbø e Francesco Verso



Festeggiamo oggi la nascita della scrittrice britannica Mary Gentle, la creatrice di ASH – A secret History (Fanucci), romanzo science fantasy,in cui sono narrate le vicende di Ash, giovane e bella guerriera che guida un gruppo di mercenari nell’Europa del XV secolo e mischia elementi fantastici e modifica un po’ la storia reale. Tra le sue opere: Il tramonto degli déi, Grunts!

Mary Gentle
 Festeggiamo anche il compleanno di Jo Nesbø, giallista norvegese di successo edito in Italia dalla Einaudi. I suoi romanzi più famosi: Il cacciatore di teste, Lo spettro, La stella del diavolo.


Ultimo, ma non di importanza, è Francesco Verso, brillante autore di fantascienza italiano e vincitore per ben due volte del premio Urania, vinto nel 2009 con e-Doll e nel 2015 con Bloodbusters (ex equo con Sandro Battisti).
Negli anni si è aggiudicato, dimostrando fantasia e intraprendenza: il Premio Cassiopea, il premio Italia e il premio Odissea con il romanzo Livido. Nel 2014 ha fondato la sua casa editrice, specializzata nelle pubblicazioni fantascientifiche.



venerdì 25 marzo 2016

Bollettino di navigazione - 22 marzo, sesto anno in mare



Bucanieri! Buca neri! Du' ca' neri! In pratica barboncini!
È il vostro capitano che vi parla. Capitano, capito, no? Non avete capito?
Avete capito. Capito, capito, che avete capito, no? No?
Oh insomma, non ci sto a capitanare niente io, adesso.
Tant'è che in questi ultimi giorni in Taverna abbiamo chiacchierato di workshop di scrittura e amenità varie. Lo Spazio autori vede sempre nuovi racconti da leggere e commentare, mentre in Area sfide è ancora in corso la sfida sull'8 marzo, c'è ancora tempo per partecipare.
In Laboratorio, in Area didattica, Paolino continua ad analizzare le parole di Pontiggia, riguardo gli aggettivi, mentre in Scrittura assistita procedono i due romanzi in editing.
Per cui sì, non grandi sconvolgimenti, ma periodo da relax. Relax che però non ci impedisce di dire: Alla via così!

lunedì 21 marzo 2016

Omaggio a Alda Merini





Veleggio come un'ombra 


Veleggio come un'ombra
nel sonno del giorno
e senza sapere
mi riconosco come tanti
schierata su un altare
per essere mangiata da chissà chi.
Io penso che l'inferno
sia illuminato da queste stesse
strane lampadine.
Vogliono cibarsi della mia pena
perché la loro forse
non s'addormenta mai.
(Alda Merini)

lunedì 14 marzo 2016

Bollettino di navigazione - 14 marzo - sesto anno in mare






Pirates! Voi fate il pilates? Io invece mangio orates. 

Voi ne pescates? Ma soprattuttos, vi rendete contos di cosa mi passas per la testas quando faccios il bollettinos? Eh? Ve ne redetes contos?
E non avetes nientes da dirmes?
Comunques, questa settimanas la navigaziones ci ha riservatos diversi avvenimentis.
In Tavernas, oltre a tante chacares, abbiamo lanciato una nuova iniziativas: le Citazioni dei pirati. Potete proporci quelle che più vi piaccionos.
In Spazio autoris, eletto il racconto del meses di febbraio, andate a fare i complimentos al vincitore. E arrivano sempre nuovi racconti, prontis da leggere e commentare.
In Area sfides abbiamo lanciato un mini-contest per l'otto marzos, che si concluderà in aprile. Tutto da partecipares.
E in Laboratorio trovate l'area didatticas con nuovi contributi su cui discutere, mentre continuano le iniziative sui romanzis in revisione.
Insommas la rottas procedes di qua è di là, in una traiettoria a Z. Per cui non mi resta che chiuderes con: Alla via così!

Racconto del mese - febbraio 2016

Fado
di Ottantino

   Di Irene amavo gli occhi, la nuca, il coraggio e un certo modo di puntare la lingua contro gli
incisivi inferiori nel pronunciare le parole che cominciano per esse impura. Scoglio. Specchio.
Stronzo. Quando diceva quelle cose lì, la adoravo.
   – Te adoro, – mi disse lei, la seconda volta in cui ci vedevamo. Tra di noi parlavamo italiano, ma
per le stronzate e le frasi romantiche usavamo il portoghese. Era una specie di codice che mi è
rimasto appiccicato addosso per parecchio, ad avvelenarmi le conversazioni, anche quando lei non
c'era più già da un pezzo.
   Del resto, c'eravamo conosciuti a un corso di lingua. Capii che era romana perché a lezione
diceva "sory" con una erre sola. Ci scambiammo gli appunti e cenammo in una bettola di Bairro
Alto. Le stradine piene di gente facevano su e giù, e ad ogni angolo c'erano un locale aperto e panni
stesi, come a Trastevere.
   Era quel periodo in cui si esce insieme ma non si sta insieme. Ci incontravamo la sera,
fumavamo, e bevevamo ginjinha, un liquore alla ciliegia che non mi è mai piaciuto, raccontandoci
le novità e le nostalgie.
   Sembravamo emigranti del periodo tra le due guerre, invece ero solo in Erasmus. Studiavo
geometria analitica e sapevo tutto delle coniche.
– Perché si chiama Erasmus? – chiedeva lei.
Io le parlavo di Erasmo da Rotterdam, per lo più inventando, e intanto le passavo tre dita dietro
la nuca. Lei mi spiegava di esser lì in una sorta di introduzione al Brasile: quattro mesi di lavoro a
Lisbona a imparare la lingua, prima di partire per Rio a trovare uno zio e, sperava, fortuna.
   Camminavamo a caso per i colli della città, fermandoci a guardare il panorama ad ogni
miradouro. Io guardavo un po' il Tago e un po' lei, che indossava maglie cortissime, sopra un
ombelico di quelli col ciccetto all'infuori.
   Era il periodo in cui si sta insieme senza dirselo. Lei elencava le parole nuove che aveva
imparato e io le contavo. E intanto pensavo che partire da Roma per andare a Lisbona a innamorarsi
di una ragazza di Roma è una carambola che ti riesce una volta ogni mille vite. È normale che uno
poi ci legga dentro cose strane: un segnale, il destino, le congiunzioni astrali.
   – É o fado, – diceva lei, e intanto tirava su col naso, perché era sempre mezza nuda ed era ovvio
si sarebbe beccata un raffreddore.

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mercoledì 2 marzo 2016

O pirata pirata chi sei tu? Sfida

Il 25 Febbraio è stata la festa di PescePirata. Noi l'abbiamo festeggiata così.

E per non farci mancare niente domenica 28 scadevano i termini per la mini sfida tra pirati. Io, la sirena del gruppo si è divertita, perchè nonostante fosse la giuria, è stata sfidata. Lo sfidante è annegato gettandosi dalla nave prima della sfida quindi rimane una bizzarra intervista che mi ritrae in una luce tutta nuova. La vera sfida è stata tra i due capitani Grillloz e Masmas che sfidandosi con tutte le armi possibili hanno dato vita a un ritmo frenetico per tutta la nave. 
Chi avrà vinto tra i due capitani?